Pittori italiani: una panoramica su Giotto e Achille Formis Befani
22/10/2015 - Uno fra i più grandi pittori italiani particolarmente attivi tra la seconda metà del XIII secolo e la prima metà dei XIV secolo, fu senz’altro il toscano Giotto.
Uno fra i più grandi pittori italiani particolarmente attivi tra la seconda metà del XIII secolo e la prima metà dei XIV secolo, fu senz’altro il toscano Giotto. L’arte di Giotto fu talmente importante, grande ed apprezzata, che le lodi del pittore vennero tessute anche da numerosi scrittori e letterati, sia tra i suoi contemporanei che tra i suoi postumi estimatori, e venne addirittura citato nelle più importanti opere di due tra i maggiori poeti italiani di tutti i tempo, vale a dire Dante Alighieri (nella Divina Commedia) e Giovanni Boccaccio (nel Decamerone), in qualità di uno fra i maggiori pittori italiani di tutti i tempi.
Facile quindi intuire come l’arte di Giotto sia stata particolarmente rivoluzionaria ed innovativa, tanto che lui stesso seppe trovare nuovi mezzi, nuove tecniche e persino tematiche differenti rispetto a quelle sfruttate fino alla sua comparsa sul palcoscenico artistico, tutte caratteristiche che, nel giro di pochissimo tempo, gli permisero di ergersi come uno fra i più abili e capaci pittori italiani della sua generazione.
Dotato di grande personalità artistica, alla quale, al contempo, fu capace di unire una certa sensibilità, Giotto fu praticamente il precursore dell’arte moderna, riesumando i temi ed i modelli dell’arte classica latina, ed esprimendoli secondo quelle che furono le sue concezioni e la sua ottica artistica, miscelando in maniera sapiente la storia, la natura e la cultura all’interno delle sue opere e dei suoi dipinti.
Sfruttando la lingua volgare, antesignana della moderna lingua italiana come noi la conosciamo oggi, Giotto ebbe il merito di compiere, nel campo dell’arte pittorica, ciò che il già citato Dante Alighieri seppe fare nella letteratura, instillando, allo stesso tempo, una certa anima, oltre che una notevole personalità ai suoi dipinti; in tal modo, Giotto raggiunse quindi l’incredibile scopo di rendere le sue opere ed i suoi dipinti come veri e propri mezzi di comunicazione comprensibili a tutti, ed attraverso i quali seppe comunicare direttamente col proprio pubblico, ottenendo in cambio le loro emozioni ed i loro sentimenti.
Proprio questa grande sensibilità e capacità di espressione, permisero a Giotto di diventare, già ai suoi tempi, uno fra i pittori italiani più capaci e stimati, raccogliendo gli apprezzamenti anche da alcune fra le più importanti personalità dell’epoca, fra le quali figura il papa Bonifacio VIII, uno fra i suoi più noti e celebri committenti.
Pur essendosi spento da ormai quasi 700 anni, l’arte di Giotto ancora oggi è celebrata in tutto il mondo per l’innovazione che riuscì a portare nel mondo della pittura, riuscendo a trascinarla fuori dal Medioevo per proiettarla, invece, in un periodo più florido e moderno.
Un pittore italiano importante: Achille Formis Befani
Achille Formis, al secolo Achille Befani, nato a Napoli il 15 settembre del 1832,fu un grande artista italiano, fra i più importanti paesaggisti e pittori particolarmente attivi durante la seconda metà del XIX secolo.
Durante i primi decenni di vita, Befani tentò di intraprendere la carriera di cantante lirico, adottando lo pseudonimo di Achille Formis, nomignolo che decise di conservare anche una volta accantonate le proprie ambizioni musicali.
Raggiunti i trent’anni, decise di tentare la carriera artistica dedicandosi anima e corpo alla pittura, studiando quindi presso la prestigiosa Accademia di Belle Arti di Napoli, sotto la guida del maestro Gabriele Smargiassi, fra i maggiori pittori famosi dell’epoca. Terminato il periodo di studi nell’ambiente partenopeo, Formis si trasferì in Lombardia, a Milano, dove si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Brera. Qui conobbe e strinse amicizia con altri famosi artisti, tra i quali si possono ricordare pittori famosi del calibro di Eugenio Gignous e del romantico Eleuterio Pagliano, oltre al verista Giuseppe Bertini, che tra l’altro di lì a pochi anni divenne egli stesso docente e direttore dell’Accademia di Brera.
Sotto l’influsso del Romanticismo lombardo, che suscitò forte influenza su di lui, Formis si orientò verso la pittura di genere, ritraendo principalmente soggetti quali la natura ed i paesaggi, facendosi apprezzare in special modo per i suoi dipinti moderni di stampo orientalista, tra i più famosi e celebrati tra quelli realizzati: Formis infatti viaggiò molto tra i paesi del Medio Oriente, visitando, tra gli altri, l’Egitto e la Turchia, la cui cultura lo affascinò profondamente.
Durante tutta la sua fortunata carriera artistica, Formis espose i suoi dipinti moderni presso diverse mostre artistiche di grandi rilievo presso alcune fra le più importanti città europee, come Berlino, Parigi e Venezia.
Morì a Milano, città che adottò il suo talento, il 28 ottobre del 1906, all’età di 74 anni. Tra i suoi dipinti più famosi si ricordano Case arabe presso il Cairo, Fontana alle acque dolci d’Asia, Cimitero Turco, Paesaggio Egiziano, Nella Valle, Como, e soprattutto Sulla Strona, considerato da molti come il suo capolavoro.
Anche ai giorni nostri, pur essendo cambiata la figura dell'artista in se, ci sono degli "artisti nascosti" che pochi conoscono. Per esempio coloro che realizzano le copertine dei libri, come questo studio grafico che opera da diversi anni a Padova, pur essendo difficile definirlo artista, i risultato in fin dei conti è quello che effettivamente conta.